LA CIAMBELLA
C’era una volta una vecchietta che viveva con il marito in una piccola casa. Lei amava preparargli le ciambelle, ma un giorno scoprì di aver finito la farina.
Raschiò bene il vaso del grano, raccolse quella rimasta nel sacco e, con due pugni di farina mescolata alla crema d’uovo, fece una ciambella.
La fece friggere e la lasciò sul davanzale a raffreddare… ma la ciambella si annoiava a stare lì ferma, allora si lasciò rotolare giù: sulla panca, sul pavimento, fino alla porta e poi giù lungo il cortile. La ciambella rotolava già oltre il cancello, quando una lepre prese ad inseguirla.
– Ti mangerò ciambella, ti mangerò – disse la lepre.
La ciambella cominciò a cantare:
M’ha fatto con bianca farina,
sono nata in una cucina.
Scappo dalla vecchietta,
ora rotolo che ho fretta.
Scappo da te… un due tre.
La ciambella rotolò così velocemente che la lepre la vide scomparire. Rotolò e rotolò, quando si accorse che un lupo aveva cominciato ad inseguirla.
E poi incontra poi l’orso e la volpe.
Astuta, lei… Non si lascia incantare dalla canzone, anzi trova il modo di ingannare la ciambella.
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LA VOLPE. Attenti a lei, nelle fiabe. È un animale molto furbo, ingegnoso, ma anche falso. Mai credere a una volpe…
I bestiari medievali narrano che quando la volpe ha fame e non ha nulla da mangiare va a cercare un luogo ove ci sia della terra rossa e vi si rotola per sembrare tutta insanguinata. Poi si getta a terra e resta immobile, come se fosse morta, trattiene il fiato e si gonfia tutta. Così gli uccelli che la vedono giacere, gonfia, tutta rossa di sangue e senza respiro, con la lingua di fuori; credendola morta, si avvicinano alla sua bocca. È così che lei, veloce quanto astuta, li afferra e li divora.
Qualcosa di simile accade in questa fiaba della tradizione russa.