La grande storia

La fuga

La fuga

Vivevano, in una fattoria, un asino e un bue. 

Il padrone li faceva faticare molto, e li bastonava spesso. Un giorno, mentre riposavano sotto un carrubo, l’asino disse: “Sono stufo di prendere bastonate.”

“Sono stufo di tirare il carro,” disse il bue.

Rimasero in silenzio, ascoltando il fruscio delle foglie.

“Io voglio scappare,” disse il bue.

“Anch’io,” disse l’asino.

Ci fu altro silenzio. Lontane si sentivano le cicale.

“Scappiamo insieme,” disse l’asino.

“D’accordo, " disse il bue.-  "Quando?

Stettero un po’ a pensare. Le rondini lanciavano strilli leggeri.

“Non possiamo scappare di giorno,” disse l’asino.

“Sì,” disse il bue. “Di notte è meglio.”

Silenzio. Si sentiva, lontano, l’abbaiare di un cane.

“Scappiamo stanotte,” disse l’asino.

“No: stanotte la mucca farà il vitellino, ci sarà movimento nella stalla.”

Silenzio. Si sentiva gracidare una rana.

“Scappiamo domani notte,” disse il bue.

“Meglio fra tre notti,” disse l’asino.

“Perché?”

“Perché ci sarà luna nuova, la notte sarà buia. Io sono nero, ma tu bianco, e con la luna saresti visibile.”

“Grazie per averci pensato,” disse il bue, “E grazie di aspettarmi, anche se potresti scappare prima.”

L’asino non disse niente, perché stava arrivando il padrone per rimetterli al lavoro.

Tre notti dopo, nel buio senza luna, l’asino e il bue, zitti zitti, uscirono e si misero in cammino. Andavano verso il mare, perché si diceva che là c’erano pascoli d’erba verde.

A un tratto si fermarono, e alzarono il muso al cielo.

“Cos’è quella?”

“Una stella.”

“Non ne ho mai visto una così grande.”

“Nemmeno io: è una stella nuova.”

“Guarda, si sta abbassando su quella collina!”

Restarono un poco in silenzio, poi, senza dire niente, si incamminarono verso la collina su cui era scesa la stella.

Forse c’era erba fresca, laggiù. 

C'era silenzio, ma nel vento, leggero, si sentiva una specie di canto.

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