La grande storia
L'albero di Natale
L’ALBERO DI NATALE
Una storia per credere nel misterioso lavorio della luce, che raggiunge ogni bambino in attesa del Natale.
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Era la prima volta che un albero di Natale entrava nella casa di Ada, una piccola baita di pietra, spoglia e fredda, sul colle di una montagna.
– Papà, è bellissimo! – diceva la bambina, accarezzando ad uno ad uno tutti gli aghi verdi che ricoprivano i rami.
– L’ho trovato sul bordo della strada. Qualcuno lo ha tagliato e lasciato lì. Adesso questo abete è tuo, Ada. Vivrà qui con noi.
Mancavano due giorni a Natale. Il papà lo aveva messo in un vaso colmo di terra, vicino alla porta. L’albero non era troppo alto, ma neanche troppo basso. Ad Ada sembrava essere della giusta misura per lei.
Per tutta la notte pensò a come lo avrebbe addobbato. Il suo albero di Natale doveva essere allegro e scintillante. Lo aveva da sempre sognato così. In casa sua, però, non c’erano decorazioni, né palline. Non aveva fili brillanti, né catene luminose. Non aveva mai avuto una stella da mettere sulla punta.
Quando, il mattino della Vigilia di Natale, Ada si fermò davanti all’albero, si sentì triste, perché non aveva una sola idea per decorare il suo abete natalizio.
Notò un ragnetto che si stava intrufolando tra i rami, lo accarezzò e gli disse: - Buongiorno, visto che bell’albero? Puoi starci dentro. Adesso hai una casa calda e accogliente.
Il piccolo ragno cominciò a tessere la sua ragnatela. Si muoveva tra gli aghi verdi e profumati, tendendo i suoi fili di seta. Per tutto il giorno continuò il suo lavoro, instancabile. La ragnatela si estendeva, ora dopo ora, mentre Ada restava alla finestra in attesa di un’idea.
– Crea delle palline di carta colorata – suggeriva la mamma.
– Non verranno mai rotonde come le palline vere – rispondeva lei.
– Vai a prendere le lucciole e mettile sui rami – proponeva il papà.
– Ma papà, che cosa dici? Le lucciole adesso sono in letargo. Non vogliono mica uscire dal buio!
Ada era sconfortata. Continuava a cercare inutilmente un modo per decorare il suo abete.
– Potrei intrecciare fili di lana colorata… - ma presto scoprì che in casa c’era un solo gomitolo di lana grigia.
– Accendo delle piccole candele sui rami… no, le fiammelle potrebbero bruciare tutta la casa!
Quando Ada andò a dormire, la notte di Natale, l’abete era ancora spoglio di decorazioni. Era avvolto da una magnifica perfetta ragnatela; il piccolo ragno aveva terminato in silenzio la sua opera.
Quando poi venne il mattino di Natale, uno splendente raggio di sole toccò Ada e la svegliò; lei alzò le braccia per stiracchiarsi, guardando con meraviglia le montagne ricoperte di neve scintillante.
– Il mio albero! Il mio albero di Natale! - gridò Ada, con il cuore che batteva veloce e i piedi danzanti.
Era già accanto alla porta. La ragnatela si era trasformata in una trama d’oro. Ogni ramo era decorato da un filo di seta, dorato e luccicante. Tutti brillavano alla luce del sole.
– È l’albero di Natale più scintillante che potessi immaginare!
Ada cercò il ragnetto tra i rami. Avrebbe voluto ringraziarlo, ma non lo trovò.
Per lei quella fu la festa di Natale più felice di tutte quelle vissute prima.