L’esperienza visiva della parola

Fino ai cinque-sei anni il bambino ha un’esperienza di lettura che si può definire ICONICA. Legge, ma senza tener conto della parole scritte. In questa fase evolutiva il bambino ha un approccio al testo assolutamente libero e creativo; guarda le figure, le riconosce e le nomina secondo l’etichetta verbale che vuole associare. Legge, senza saper leggere; le figure tracciano la strada a significati supportando lo sviluppo linguistico.

Senza badare alla scrittura alfabetica, il  bambino impara a leggere le figure. Giò racconta le sue esperienze quotidiane proprio così; con piccole immagini che chiamiamo pittogrammi. Alcuni di questi elementi illustrati sono ispirati ai simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa, che costituisce una pratica di ricerca clinica rivolta a bambini con disturbi comunicativi complessi.

Come si legge la pagina di Giò?

Insieme al bambino di legge il testo, indicando con il dito indice il pittogramma e lasciando che sia il bambino ad associare la parola.

In questo modo la lettura si fa condivisa; il bambino partecipa da protagonista nella capacità di decifrare e nominare i pittogrammi.

Possiamo domandarci, a questo punto, se guardare è leggere. È forse impossibile tracciare un confine fra parola e immagine. Anche se questi sono concetti “naturali” per ognuno di noi, ogni tentativo di definizione rigorosa è fino ad oggi fallito. Perché in effetti parola e immagine sono parte di un continuum, un vero e proprio ecosistema non segmentabile. La vista ci serve per guardare, ma anche per leggere. I bambini imparano così… Italo Calvino, nelle sue Lezioni Americane: sei proposte per il prossimo millennio (1988), raccontava dell’influenza che i libri visti e letti da bambino avevano avuto nella sua competenza di lettura; leggendo le immagini de “Corriere dei Piccoli” (le strisce dei fumetti) aveva imparato a seguire la trama narrativa di una storia. Le immagini quindi sono una scuola di lettura.  

Un esperto di letteratura dell’infanzia, Antonio Faeti, ebbe modo di dire che la lettura è come il vampiro: riesce a di attrarre, lascia un segno e produce un cambiamento.

La Giostra contribuisce, con le sue rubriche, ad alimentare nel bambino il desiderio della lettura. Attraverso forme di testo adatte ai più piccoli, promuove la loro crescita.

Anna Peiretti

Caporedattore de La Giostra dal 2004 al 2023 è autrice di numerosi libri per bambini.  Impegnata  nella promozione della lettura per i bambini da zero a sei anni e nell'accessibilità ai testi per i bambini con disabilità, collabora con le biblioteche e le scuole.